Un ragazzo di Palermo di 24 anni, calciatore della Procidina, una squadra di calcio di seconda categoria, è morto nel febbraio 2008 dopo un’operazione per una frattura alla mano.
L’operazione è stata eseguita nonostante gli esami del sangue riportassero un valore altissimo di globuli bianchi e nessun medico aveva allertato il paziente.

I medici prescrivono un antibiotico senza richiedere una visita ematologica e procedono ugualmente all’operazione, senza accorgersi che il giovane è affetto dalla leucemia mieloide.
Tale forma di leucemia, se diagnosticata in tempo, non è letale e può essere risolta con un trapianto di midollo, per cui il giovane calciatore poteva salvarsi.
Il dottor Nicola Galvano, ortopedico del Policlinico, era stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo.
Per l’ortopedico è scattata la prescrizione del reato, ma la famiglia dovrà essere ugualmente risarcita in sede civile per la morte del ragazzo.
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